Il BLOG de L'AcquaBuona, rivista enogastronomica nella rete, è uno spazio per dialogare, per parlare sì di vino ed enogastronomia, ma anche per divagare, uscendo dai limiti rigidi della rivista. Per gettare sassi nello stagno, per ascoltar la vostra.
Scritto da Lamberto il 30 novembre 2015 alle 20:13
Il mercato dei vini della FIVI – Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, si volge ormai da cinque anni a Piacenza. Quest’anno la manifestazione ha veramente preso il volo considerando che nei due giorni di mercato si sono avute circa 6000 presenze. Ma la particolarità di questa mostra mercato è la possibilità per i consumatori di acquistare direttamente dai produttori i vini degustati e , quindi munendosi di appositi carrelli , tipo supermercato, fare incetta dei vini proposti dai viticoltori. L’associazione che ha al suo interno per statuto viticoltori che coltivano , trasformano e imbottigliano solo le proprie uve, ha visto aumentare in questi anni il numero di aziende aderenti e il favore del pubblico che ha gradito l’approccio diretto con cui le aziende si propongono ai consumatori.
I grandi spazi della fiera consentivano anche nei momenti di maggiore affluenza una pacifica esplorazione delle varie corsie dove oltre 330 produttori hanno esposto e offerto in degustazione i propri prodotti. Ci siamo quindi anche noi recati alla fiera per partecipare a questo bell’evento, acquistare qualche bottiglia e fare assaggi.
Iniziamo con una azienda friulana Feudo dei Gelsi. Andrea Rizzo ci racconta subito che viene da un altro mondo, la scelta della conduzione di un’azienda a Nimis in provincia di Udine, non è stata sempre la sua vita. Ci racconta di un ambiente incontaminata ma anche selvaggio deove il vigneto è in stretta simbiosi con il bosco e dove lui , da pochi ettari, trae tre vini : Un ramandolo passito, un Refosco e un Cabernet.
Li assaggiamo e il Refosco dal peduncolo rosso , annata 2007, ci sorprende per la freschezza e per la levigatezza dei sui tannini . Il Cabernet 2006 , appare più intenso ma anche molto caratterizzato da aromi balsamici e speziati, oltre che ad una base fruttata sempre in evidenza.
Il Verduzzo di Ramandolo 2003 , che in parte è appassito in pianta e in parte in fruttaio, da sensazioni olfattive molto nette e varietali con una bocca ben bilanciata tra zuccheri e acidità e un buon allungo aromatico.
Le possibilità sono tante e ci avviciniamo ad una produttrice veneta della zona di Negrar. Il paese ci ricorda la grande produttrice di Amarone , Marta Galli e la sua azienda le Ragose, ma siamo curiosi di assaggiare la produzione di questa azienda La Dama aperta nel 2006. Assaggiamo il Ripasso 2012 e ci appare subito un vino legante e bevibile , con una bella nitidezza del frutto e una bocca non troppo concentrata ma morbida e fresca , buona persistenza.
L’ Amarone 2010 appare continuare su questo stile anche se qui l’intensità aromatica, e la profondità in bocca sono a ottimi livelli. Bella eleganza e finezza dei tannini.
Il Recioto 2012 si conferma un vino sempre impegnativo: bella freschezza del frutto ancorché maturo, tannini concentrati e dolcezza equilibrata per un vino bevibile e godibile, più giocato sull’eleganza che sull’estrazione.
Altro incontro con l’azienda Mongarda , loc. Mongarda in comune di Col S. Martino (TV). Assaggiamo il Brut metodo Charmat da vitigno Glera, di buona freschezza e fragranza aromatica , dosaggio di zuccheri ben equilibrato con la freschezza di base.
Assaggiamo poi il vino frizzante con rifermentazione in bottiglia per sei mesi, di particolare morbidezza e vivacità buona la finezza della spuma
Concludiamo qui i nostri assaggi ma non il ricordo degli incontri dei produttori e degli amici ritrovati qui in questo mercato che segna una via veramente positiva tra produttori e consumatori dove fiducia reciproca e conoscenza del prodotto fanno veramente la differenza.
Lamberto Tosi
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